Anno 2002

È un anno di anniversari. Il Festival di poesia erotica, che ormai viaggia col vento in poppa, compie dieci anni di vita, e gli Antichi pensano bene di celebrarlo con una provocazione che darà scandalo: chiamano sul palco di San Maurizio, per una performance bollente, la pornostar Maurizia Paradiso. L’altro decennale, a dicembre, è quello della scomparsa del fondatore della Compagnia de Calza Paolo Emanuele Zancopè. Gli Antichi lo ricordano con un convegno al teatro Malibran e con la messa in scena della loro celebre Festa Barona in campiello Pisani. Ma è anche l’anno della conclusione della trilogia dedicata a Casanova, con il varietà «Una Venere per Casanova» al Casinò di Venezia. Completano l’anno altre feste e regate in maschera, e uno spettacolo settecentesco a Berlino nella «Venetianische Nacht». Agli Antichi viene dedicata una mostra fotografica al Museo d’arte moderna di Gazoldo degli Ippoliti, nel mantovano.

2002 - Une promenade sur l’eau

PIÙ CHE una regata, come annunciato sui manifesti, si è trattato, in realtà, di una passeggiata a remi, o meglio di una promenade sur l’eau, come l’ha definita impeccabilmente il Priore Onorario degli Antichi, l’inimitabile Conte Emile Targhetta D’Audiffret. Ideata dal direttore commerciale del Casinò Lele Guariniello, per tener vive le antiche tradizioni cittadine, la Regata della Calza è andata in scena lungo il Canal Grande per cinque giorni, nei pomeriggi del 2, 3, 7, 9 e 10 febbraio, durante il Carnevale di Venezia. Gli Antichi, vestiti nei loro più sontuosi costumi settecenteschi, sono andati a spasso per le vie d’acqua della città su una clamorosa Batela da Fresco tutta di legno, grande, vivace e colorata, costruita dalle abili mani del campione di regata Gianfranco Vianello detto Crea, e condotta con mano ferma dai gondolieri veneziani capitanati da Doriano Busetto. A bordo, un’orchestrina, anch’essa di gondolieri, che suonava musiche d’altri tempi, calici colmi di prosecco, scherzi e lazzi e letture delle poesie del Baffo. La Batela, ogni tanto, sostava sulle rive, alla stazione, a Rialto, all’Accademia, a San Marco, per dar modo agli Antichi di scendere tra la folla e inscenare piccole momarie e demonstrationi, che sono state molto apprezzate.

2002 - Con Simona Ventura e Grace Jones

Con Simona Ventura fasciata da un abito settecentesco dai riflessi vermigli, e Grace Jones infilata in un completo attillato di pelle nera, con tanto di berrettino modello aviatore d’altri tempi, la Compagnia de Calza I Antichi ha anticipato al Casinò di Venezia l’apertura del Carnevale. La nota show-girl televisiva è stata infatti l’animatrice, la sera di sabato 26 gennaio, di una grande festa in maschera organizzata a Ca’ Vendramin Calergi sul Canal Grande dalla casa da gioco veneziana, e ideata dalla Compagnia de Calza, alla quale la celebre cantante è stata l’applaudita ospite d’onore.

Duecento splendidi costumi del Settecento, messi a disposizione degli invitati dalla casa da gioco, sono stati fatti indossare ad altrettanti ospiti del Casinò, che sono stati coinvolti dai personaggi degli Antichi in alcune lezioni di minuetto, fatti sfilare in un concorso per la maschera più bella, e infine premiati da un’apposita giuria presieduta dalla stessa Ventura, che ha emesso un verdetto tutto al femminile: tre signore, due di Milano e una di Napoli, sono risultate ai primi tre posti, e hanno ricevuto dalle mani del direttore commerciale del Casinò, Emanuele Lele Guariniello, uno dei migliori uomini di cultura e di spettacolo che Venezia abbia mai avuto, i preziosi premi messi in palio dalla casa da gioco. Ad aprire la festa e le danze ci ha pensato Giacomo Casanova in persona, interpretato dall’attore Maurice Agosti, con la complicità di tutti gli Antichi, del pianista Paolo Vianello, del maestro di minuetto Marino Sartori e del visagista Cesare Colonnese.

2002 - Maurizia Paradiso scandalosa a San Maurizio

Sapeva bene di rischiare grosso, il direttore artistico degli Antichi Bob R. White, quando ha deciso di invitare (a pagamento, è costata quattro milioni di lire!) la pornostar Maurizia Paradiso per celebrare con la più ardita delle provocazioni, venerdì 8 febbraio in campo San Maurizio, il decennale del Festival Internazionale di Poesia Erotica Baffo-Zancopè. E così è stato. L’irrefrenabile Maurizia, ancora bellissima nella sua conturbante ambiguità, scelta dal direttore artistico in quanto perfetta icona erotica sia femminile che maschile (non a caso è stata prima uomo e poi donna), ha sconvolto il Festival con la sua esuberanza e ha fatto gridare allo scandalo. Un campo gremito all’inverosimile ha applaudito, fischiato, riso, si è divertito, si è imbarazzato, si è indignato. Sono fioccati complimenti e proteste in egual misura. «Risultato raggiunto, era quello che volevamo» ha cinicamente commentato il direttore artistico, felicemente sorpreso che lo spettacolo non sia stato interrotto dalle forze dell’ordine (era palesemente osceno) come di non aver ricevuto alcuna denuncia. «È l’ennesima dimostrazione della tolleranza e dell’intelligenza di questa città -ha commentato- una denuncia per atti osceni in luogo pubblico l’avremmo davvero meritata». Eh già, perché la Maurizia ne ha combinate davvero di tutti i colori sul palco di campo San Maurizio, mettendo in grave imbarazzo e difficoltà i compagni di calza e gli stessi conduttori Luca Colo de Fero e Bob R. White che a un certo punto non sono più riusciti a controllarla. Prima seminuda, vestita solo di veli trasparenti a dispetto del freddo polare, e poi completamente nuda, la Maurizia non solo ha raccontato particolari molto spinti, e qui irripetibili, delle sue esperienze di vita, e ha dialogato allo stesso modo da una cabina sul palco con gli spettatori che la chiamavano in diretta al cellulare per raccontarle le loro fantasie erotiche, ma ha concluso il suo show denudando integralmente un giovane spettatore col quale ha inscenato un caldissimo corpo a corpo finito con una momarìa piuttosto realistica di un’esuberante fellatio en plein air. Apriti cielo! Il direttore artistico è stato subissato di critiche anche da parte dei suoi adepti. E la stampa non è stata tenera. «Parole alate ma volgarità sul palco» ha titolato La Nuova Venezia del 10.2.2002, che ha parlato di una Maurizia Paradiso «sbracata e incapace di qualsiasi raffinatezza». «La pornostar la mostra a tutti e spoglia pure due incauti volontari» scrive Aldo Trivellato. «C’è solo da chiedersi cosa c’entrava la Paradiso» rileva Tullio Cardona su Il Gazzettino del 10.2.2002 in un articolo intitolato «San Maurizio, Paradiso del sesso». E aggiunge: «La Calza ci ha dimostrato in passato di saper inventare di più e meglio, anche per la presenza in seno al sodalizio di personaggi che in merito alla cultura e all’arte veneziana ne sanno da vendere».

Perfino troppo buoni. Più cattiva invece la matura «Zia Marina», sorella del defunto Priore e fondatore degli Antichi Paolo Emanuele Zancopè che, pur non essendosi mai interessata in tutta la sua vita alle vicende della Compagnia, decide di prendere carta e penna e di scrivere una lettera pepata al Gazzettino, in cui si dice offesa dalla volgarità della performance della Maurizia, che a suo dire tradisce lo spirito della Calza e dell’opera del fratello. Le risponde a stretto giro di posta, sempre su Il Gazzettino, il Procurator Grando degli Antichi Luca Colo de Fero Colferai, che le ricorda come la Calza e Zancopè, e altri ben più illustri predecessori, abbiano spesso utilizzato, in modo ironico e senza timore di suscitare scandalo, anzi, l’arma dell’osceno. La polemica fa passare in secondo piano i vincitori della decima edizione del Festival, che da quest’anno ha istituito anche un premio speciale dedicato al grande poeta veneziano Mario Stefani che non era mai mancato a tutte le edizioni della rassegna: al primo posto una canadese di origine trevigiana, Joan Vanin, al secondo e al terzo il vicentino Paolo Carollo e i finti frati Giorgio Fanti e Mimmo Onofri. Rimarrà indimenticabile, tra i molti aneddoti di questa giornata (tra cui l’incredibile successo di Donna Lucrezia, più applaudita, con i suoi spot erotici, della stessa Maurizia), lo spettacolino privato offerto dalla Maurizia medesima in casa del Priore prima del Festival quando, mentre si stava cambiando d’abito, ha ritenuto di soddisfare la curiosità (non detta a parole ma espressa dallo sguardo) di uno dei più influenti e antichi compagni di calza, il prode bechèr Gianni Matteucci, mostrandogli «la meraviglia» che un abile chirurgo a Casablanca le aveva fatto spuntare, molti anni prima, in quel luogo oscuro del desiderio. Da parte del bechèr, visibilmente colpito, nessun commento.

2002 - Una Venere per Casanova

Con il varietà comico-acrobatico-erotico Una Venere per Casanova, andato in scena a Ca’ Vendramin Calergi, sede del Casinò di Venezia, dal 9 al 12 febbraio, in pieno Carnevale, la Compagnia de Calza conclude quest’anno la trilogia dedicata al grande avventuriero veneziano, che era cominciata nel 2000 a San Polo con Il Casanova inquisito, e proseguita nel 2001 a Ca’ Noghera con I giochi segreti di Casanova. È una produzione firmata ancora una volta da Roberto Bianchin e Antonio Giarola, per l’idealizzazione di Luca Colferai, e con un cast di artisti internazionali: Maurice Agosti nei panni di Giacomo e Giacomina Casanova, la cantante e ballerina brasiliana Luma in quelli della Venere nera, la show-girl argentina Valeria Vix nelle vesti (alquanto succinte) di Diana cacciatrice, il duo acrobatico svedese Jis & Weder, il clown americano Nino Zoppè nei panni di Mercurio messaggero degli dei, il sopranista venezuelano Francisco D’Andrea ultimo degli evirati cantori, il comico Linetti con i Bubamara, e il maestro Marino Sartori alla guida della grande orchestra Montecarlo All Stars formata da Paolo Vianello al piano, Marco Castelli ai sassofoni, Roberto Dei Rossi alle chitarre, Eduardo Hebling al contrabbasso, Andrea Testa al violino, Paolo Prizzon alla batteria. L’azione si svolge in un teatrino del ’700 molto vezzoso, ricostruito al piano nobile di Ca’ Vendramin, e la storia si snoda sulla falsariga dei varietà precedenti, con la variante che in luogo del processo a Casanova, qui si narra dell’impresa amorosa più formidabile del grande veneziano che dopo aver conquistato tutte le donne, un giorno desiderò le Dee.... È il pretesto per affabulazioni, gag, sorprese comiche, musiche, canzoni e siparietti acrobatici. Lo spettacolo, con un Giacomo Casanova un po’ sopra le righe e la sorella Giacomina mai esistita e un po’ puttana, come scrive Mario Porqueddu su Il Corriere della Sera del 10.2.2002, ha fatto registrare il tutto esaurito ad ogni rappresentazione. E nell’occasione, lo storico palazzo di Ca’ Vendramin è stato fatto rivivere, sempre per iniziativa degli Antichi, in tutti i suoi spazi, con giochi, trovate e animazioni, come nelle antiche feste di palazzo del Settecento. Il cortile, l’atrio e le sale al piano nobile si sono popolate ogni notte, come per magia, di dame e nobiluomini, cortigiane e saltimbanchi, musici e cantanti, maghi e veggenti, imbonitori e maestri di minuetto, fotografi e inventori d’epoca. Nel cast, oltre agli artisti già citati, i tre Gemellini Casanova (Luca Colo de Fero, Bob R. White, Silvio Giulietti), la mamma dei Casanova (Cleonice Silvestri), la Priora (Jurubeba Bomfim), Donna Lucrezia (Sandra Vigarani), la cantante (Nicoletta Lucerna), Giunone (Daniela Barovier), Cloto (Giulia Ghezzo), Giove (Sebastiano Casellati), Bacco (Donato De Simone), Nettuno (Guerrino El Lovo Lovato), Carnem Miranda (Gianni Matteucci), il capo degli Zaffi (Carlo R. Bullo), Cupido (Zanzorzi Zancopè), il pianista (Lucas Christ), El Pitima (Aldo Colferai), Nereide (Nadia Fabris), l’indovina (Julia Oliveira Miranda), la cantatrice (Giulia Renier), la ballerinetta (Claudia Bianchin), il fotografo d’epoca (Franco il Moro). L’evento viene celebrato da una pagina dedicata alla Compagnia de Calza da La Nuova Venezia del 4.2.2002, sotto il titolo «Compagnia de Calza, dove il Carnevale non è mai morto». Aldo Trivellato descrive gli Antichi come «i soli e ultimi custodi dell’antico spirito veneziano che mescolava classi e facezie».

2002 - Una mostra dedicata agli Antichi

La consacrazione arriva anche da una mostra fotografica dedicata alla Compagnia de Calza dal fotografo Marco Bertin, inaugurata il 10 marzo al Museo d’arte moderna di Gazoldo degli Ippoliti in provincia di Mantova, dov’è rimasta aperta fino al 2 aprile, per poi andare ad Amburgo, a Berlino e a Tokio. La mostra, intitolata «Mascherade, una festa privata», presentava una raccolta di ritratti, sia in bianco e nero che a colori, stampati su grande formato e spesso dal sapore provocante, dei compagni de calza, degli artisti e degli ospiti che animano il Carnevale più segreto, più trasgressivo e più proibito: quello delle bizzarre e suntuose feste mascherate organizzate negli antichi palazzi nobiliari. Dopo l’inaugurazione della mostra, la Compagnia de Calza ha messo in scena, nel teatrino di Gazoldo, alcuni brani del varietà Una Venere per Casanova, con i Gemellini Casanova, Donna Lucrezia, Marino Sartori alle tastiere, nobiluomini, cortigiane e saltimbanchi.

2002 - La Calza alla Kadewe di Berlino

Nuova trasferta all’estero, stavolta nella capitale tedesca, per la Compagnia de Calza, che il 27 aprile è stata la protagonista della grande festa-spettacolo «Venetianische Nacht» (Una notte veneziana) alla Kadewe di Berlino, il più importante ed elegante centro commerciale della città tedesca. In una non-stop di sette ore, dalle 19 alle 2 del mattino, sui tre piani del palazzo nel cuore di Berlino si sono alternati spettacoli d’epoca, animazioni, giochi, balletti, musiche e canzoni. Una suntuosa cena di gala era stata allestita per 1.500 invitati. La Calza, che tornava in Germania dopo quindici anni per iniziativa del professor Elmar Zorn (zio Elmar) e dell’impresario-fotografo Gregor Schmid (cugino Gregor), ha presentato un cast di ventidue artisti, tra cui attori, comici, mimi, fantasisti, cantanti e musicisti. Pezzo forte della serata, il varietà Casanova Einzweidrei con i Gemellini Casanova, il quartetto d’archi femminile Serenissime Dame, il maestro Marino Sartori alle tastiere che ha ottenuto un suo personalissimo successo chiudendo la serata con il suo piano-bar italiano, il sopranista venezuelano Francisco D’Andrea, la cantante lirica Giulia Renier. Nel corso della serata il pubblico è stato coinvolto in numerosi giochi, tra cui l’elezione del sosia di Giacomo Casanova e della regina delle cortigiane di Berlino. Gli spettatori sono stati altresì spogliati e rivestiti da gentiluomini e nobildonne in un’apposita sartoria ricostruita dalla stilista veneziana Nicoletta Lucerna, e invitati a seguire delle lezioni di minuetto impartite dal maestro di danze Marney Taylor. Con gli Antichi, una corte variopinta di nobiluomini e cortigiane, maghe e indovine, ciarlatani e imbonitori, bari e avventurieri, merlettaie e impiraresse, zaffi e procuratori.

2002 - Onor a Zane Cope

Anno di anniversari, questo. Che la Calza, e non poteva essere diversamente, celebra come si deve. Cioè a suo modo. Dieci anni di festival di poesia erotica, una delle sue più felici creazioni, dieci anni dalla scomparsa di Paolo Emanuele Zancopè, il fondatore degli Antichi. Per ricordarlo, nell’anniversario della morte, la Calza organizza una giornata alla memoria, sabato 21 dicembre, intitolata semplicemente Onor a Zane Cope. Un convegno per dare spazio alla parola, la mattina, nel foyer del teatro Malibran, gentilmente concesso da un amico degli Antichi, il Dott. Cristiano Chiarot, dirigente del Teatro La Fenice, e una festa-spettacolo, la mitica e fortunata Festa Barona il pomeriggio, in campiello Pisani. «Idee, sogni, meraviglie dell’avventuroso Prior Grando» recita il depliant dell’iniziativa, in cui il Procurator Grando della Compagnia Luca Colo de Fero Colferai traccia un affettuoso «Ritratto di Zane Cope da uomo» dove ricorda di come l’antiquario di San Maurizio, «l’unico ad avere il coraggio di fare il Carnevale in piazza San Marco senza trasformarlo in una sagra di campagna», aveva dato vita a quel «delirio organizzato» chiamato Compagnia de Calza in cui «le idee nascevano una dopo l’altra» fra dibattiti impossibili e cene rinascimentali a lume di candela. Al convegno su Zancopè, nel foyer del Malibran, allietato da Marino Sartori al pianoforte, vengono chiamati: Maurice Agosti, Roberto Bianchin, Monica Busetto, Judith Jurubeba Souza Bomfim, Giorgio Cecchetti, Cristiano Chiarot, Luca Colferai, Marino Cortese, Paolo Costa, Ludovico De Luigi, Claudia Fornasier, Italo Gomez, Emanuele Horodniceanu, Felice Laudadio, Guerrino Lovato, Norberto Midani, Bepi Morassi, Roberto Nardi, Fortunato Ortombina, Carla Poli, Maurizio Scaparro, Giuseppe Tedesco, Chico Terto, Dino Tonon, Giampaolo Vianello, Andrea Vitali, Elmar Zorn. È un flop. Si presentano in pochi. Ancora meno gli spettatori. Saremo una ventina, in tutto. Fuori è una giornata plumbea e fredda, e il tempo passa, si fa in fretta a dimenticare. L’atmosfera è mesta, ma il convegno si fa lo stesso. Che importa. Grazie a quelli che sono venuti, come l’ex sovrintendente della Fenice Giampaolo Vianello, toccante il suo intervento, come Carla Poli del Teatro A l’Avogaria, come Cristiano Chiarot della Fenice, come il direttore delle Feste medievali di Brisighella Andrea Vitali, come il vecchio gondoliere Amedeo Memo detto Memo, come il giornalista del Gazzettino Bepi Tedesco, come pochi altri. Va meglio il pomeriggio, con la Festa Barona in campiello Pisani. C’è più gente, il campo è quasi pieno, gli Antichi inscenano le loro momarie. Adesso è festa davvero. Ci sono: Daniela Barovier, Carlo R. Bullo, Sebastiano Casellati, Lucas Christ, Aldo Colferai, Luca Colo de Fero, Donato De Simone, Guerrino El Lovo, Silvio Giulietti, Juru Beba, Monika L. Hole, Nicoletta Lucerna, Luma, Gianni Matteucci, Giulia Renier, Cleonice Silvestri, Sandra Vigarani, Bob R. White, Zanzorzi Zancopè. E il gruppo vocale delle Mamme per Caso dirette da Marino Sartori, che concludono la festa, molto applaudite, con le loro canzoni di ogni tempo.

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sabato 26 gennaio 2002

Venezia, Ca’ Vendramin Calergi

Gran Mascherata

da sabato 2 a domenica 10 febbraio 2002

Venezia, Canal Grande

Antica Regata della Calza

venerdì 8 febbraio 2002

Venezia, campo San Maurizio

Festival di Poesia Erotica, X edizione

da sabato 9 a Marti Grasso 12 febbraio 2002

Venezia, Ca’ Vendramin Calergi

Una Venere per Casanova

domenica 10 marzo 2002, ore 11

Gazoldo degli Ippoliti, Museo

Mascherade

domenica 10 marzo 2002, ore 16

Gazoldo degli Ippoliti, Teatro

Una Venere per Casanova

sabato 27 aprile 2002

Berlino, Kadewe

Venetianische Nacht

sabato 21 dicembre 2002, ore 9.30

Venezia, Teatro Malibran

Onor a Zane Cope

sabato 21 dicembre 2002, ore 18

Venezia, Campiello Pisani

Festa Barona