Le vere ricchezze

Liberamente ispirato a Les vraies richesses di Jean Giono
a cura di Bottegavaga
nel Piccolo Teatro Giardino Veneziano

La Compagnia de Calza «I Antichi» è lieta di presentarvi, nel Piccolo Teatro Giardino Veneziano della sua sede a San Trovaso, uno spettacolo teatrale creato dalla compagnia veneziana Bottegavaga: «Le vere ricchezze», liberamente ispirato a Les vraies richesses di Jean Giono.

Regia: AlbertaToninato. Con: Simone Claudia Beagle; Teresa Gardella; Silvia Onda; Alessandra Pedersoli; Caterina Redana: Arianna Remoli; Antonella Teramo; Adriana Tosi; Andrea Vendrame; Domenico Zucaro.

Programma della Serata
Apertura con Aperitivo
ore 20:00

Inizio spettacolo ore 20:30 circa.

A seguire Bacareto de I Antichi con Piatti Caldi - Cicheti Assortiti - Dolci - Ombre Bottega - Spiriti Alexander.
INGRESSO LIBERO - CONSUMAZIONI A PAGAMENTO
GRADITISSIMA LA PRENOTAZIONE!!!

Le vere ricchezze

In un villaggio di campagna le donne riprendono possesso del forno comune, dove cucinano per tutti il pane fatto col grano dei loro campi, anziché venderlo a chi specula sul lavoro dei contadini. Questa presa di coscienza del loro potere e del loro stretto rapporto con la terra, porta gli abitanti del villaggio a prendere (o meglio, riprendere) contatto con qualcosa di antico: si risvegliano, scoprono i loro desideri più profondi e la parte più nascosta del loro animo: il Daimon. Ogni personaggio si racconta al pubblico accompagnato da un essere, unico e irripetibile: è la sua parte segreta, divina o animalesca, che li sprona, li asseconda o li contrasta. Sopraffatti da questa trasformazione gli abitanti del villaggio festeggiano la loro piccola rivoluzione in una sorta rito collettivo.

Il Progetto Daimon

Lo spettacolo Le vere ricchezze è frutto di un laboratorio teatrale a livello avanzato dal titolo Progetto Daimon. Il laboratorio è stato indirizzato al gruppo Kantiere Teatro che segue da anni le proposte della regista Alberta Toninato, tanto da aver costituito nel tempo una vera e propria Compagnia che lavora con impegno e affiatamento.

Nell’arco di quindici mesi si è lavorato sul corpo e sull’improvvisazione partendo da un tema: il Daimon, il demone, ovvero, secondo la versione di Socrate, la presenza divina che è dentro ogni persona, secondo altre interpretazioni e tradizioni il genio tutelare, lo spirito guida, l’animale di potere, il totem.

Ci si è occupati del Daimon dei personaggi che sono stati creati nel corso dello studio. La ricerca si è sviluppata attorno alla relazione tra personaggi raddoppiati, dove la loro natura più profonda, il Daimon, manifesta costantemente la sua presenza, in armonia o in contrasto con il personaggio cui è legato o con il mondo che lo circonda.

In scena sempre una copresenza: personaggio e Daimon, due attori che si ascoltano, si relazionano, si modificano, si contaminano. Ogni attore ha avuto la possibilità di analizzare il proprio lavoro da un nuovo punto di vista, quello di un alterego, di affinare la propria sensibilità, relativizzare il proprio ruolo individuale mettendosi al servizio dei compagni.

Principale oggetto di studio è stata la partitura fisica, quella dei personaggi, in una direzione
quotidiana, più vicina al realismo, quella dei Daimon, invece extraquotidiana.

Ogni partecipante ha lavorato in quattro direzioni:

  • 1) La creazione del proprio personaggio a partire da un canovaccio ispirato ad una personale e
    libera traduzione de Les vraies richesses, proposta dalla regista.
  • 2) Lo studio e la creazione del Daimon relativo al personaggio creato da un compagno.
  • Per la complessa costruzione del Daimon abbiamo studiato, nei primi mesi del percorso, varie
    tecniche:

    • il clown
    • la maschera neutra e tradizionale
    • lo studio degli animali da una personale miscela delle tecniche esplorate ogni allievo ha dato vita al proprio Daimon.
  • 3) La composizione di una drammaturgia funzionale agli obiettivi e alle circostanze in cui si muovono i protagonisti, scritta attraverso esercizi di scrittura creativa.
  • 4) La costruzione della maschera del proprio Daimon. In una giornata di laboratorio in mezzo alla natura ogni partecipante ha dipinto e/o applicato decorazioni naturali su maschere tradizionali, creando così manufatti assolutamente originali che hanno completato il lavoro sul corpo.

Bottegavaga

Bottegavaga è una Compagnia che crea spettacoli e organizza corsi di teatro a Venezia, per residenti e per un turismo culturale ed esperienziale.

È un piccolo spazio espositivo vicino a San Giacomo dall’Orio, in Ruga Bella 1078/b. È un sito dove si possono leggere racconti e poesie, ascoltare audiofiabe e canzoni d’autore, dove si coltivano storie e progetti per bambini e per adulti che si ricordano di essere stati bambini.

I fondatori di Bottegavaga, Alberta Toninato e Vanni Carpenedo, lavorano professionalmente nel teatro da più di vent’anni. Si sono conosciuti alla scuola di teatro "Giovanni Poli" a l'Avogaria di Venezia nel 1991. Continuano la loro formazione tra esperienze di tradizione (Compagnia del Teatro a l’Avogaria e Stages Internazionali di Commedia dell’Arte) e di ricerca (con Beppe De Meo, Renato Gatto e Isabella Palumbo, Sandra Mangini).

Dal 1996 lavorano per quattro anni nella compagnia L'Isola Teatro, fondata e diretta da Virgilio Zernitz (Le done de casa soa e La casa nova di Carlo Goldoni); nel 2000 hanno l’opportunità di vivere un’importante esperienza di studio e lavoro con Serena Sinigaglia e la compagnia A.T.I.R. di Milano, sostenuta da Biennale e Comune di Venezia, terminata con la messa in scena di In viaggio verso Sarajevo, presso il Teatro Piccolo Arsenale.

Ottengono numerosi premi e riconoscimenti a livello locale e nazionale con gli spettacoli che scrivono e dirigono (Il dritto e il rovescio, 1996; La voce di chi resta, 1998; Due in uno, 2000). Organizzano e animano laboratori didattici all’interno di musei, biblioteche e scuole.

Tra il 2001 e il 2014 insegnano teatro a Kairòs, centro di formazione e di produzione artistica fondato da Alberta Toninato e Silvia Salvagno a Venezia. Per Kairòs danno vita a produzioni autonome (Terre di nessuno, 2002 e Storia di Nin, 2005) e con la collaborazione di Teatro Fondamenta Nuove, Comune di Venezia e Opera Estate di Bassano del Grappa (Il servitore in prova, da Goldoni, 2007; Tempeste da Shakespeare, 2010).

Dal 2014 si dedicano a spettacoli per adulti e bambini, dove l’impronta ecologica è molto forte, nei contenuti e nei materiali usati (Stiamo cercando riparo, 2014 e La Fiaba dei due regni, 2016). Promuovono progetti che possano coniugare il loro amore per il teatro e per la natura (Teatro in Fattoria, 2014-2017) e la loro attenzione verso il sociale (laboratori per bambini in collaborazione con Granello di Senapa, associazione che si occupa di affido familiare, 2015-2016). Partecipano a progetti di storytelling per la valorizzazione del territorio (Hi Jack, Pederobba, Treviso, 2014-2017) e a progetti volti ad avvicinare il teatro alle Comunità di quartiere (Progetto “Torototela”, con la collaborazione dell’Assessorato alla Cultura e l’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Preganziol, 2015).

Nel 2016, il laboratorio Kantiere Teatro, diretto da loro, vince il primo premio Piccoli Palcoscenici con lo spettacolo Una famiglia, tratto da La casa di Bernarda Alba di Garcia Lorca. Hanno collaborato con Confartigianato in un progetto di teatro e narrazione rivolto ad artigiani per valorizzare le professioni tradizionali di Venezia.

Attualmente sono impegnati in laboratori di teatro per adulti e bambini, promuovono progetti di turismo culturale e sostenibile attraverso la divulgazione delle tecniche della Commedia dell’Arte e la realizzazione dello spettacolo Arlecchino si fa in tre/Arlecchino is torn in three, rivisitazione de Il servitore di due padroni di Carlo Goldoni in lingua italiana e inglese.