I vincitori del 31.esimo Festival di Poesia Erotica Baffo Zancopè

Edizione spettacolare al Teatro a l'Avogaria

Trentunesima edizione spettacolare del Festival di Poesia Erotica «Baffo Zancopè» sabato 18 febbraio al Teatro a L'Avogaria di Venezia. Numerosi cambiamenti nella presentazione per un festival sempre uguale e sempre diverso che vanta innumerevoli tentativi di imitazione (tutti falliti). Due ore e mezza di poesia, intermezzi di tutti i colori, invenzioni, erotismo buffo e anche serio sostenuto in spirito e sostanze da Bottega spa (grappa, prosecco, vini e premi).
Come sempre piacerebbe poter premiare tutti, ma allora che concorso sarebbe?

Tutte le poesie verranno presto raccolte e pubblicate in un'antologia cartacea, con alcune immagini della serata, per i tipi de I Antichi Editori. Una panoplia di fotografie di Andrea Merola è disponibile sulla pagina de I Antichi su Flickr: https://www.flickr.com/photos/47352282@N04/albums/72177720306146169 (presto con le didascalie).

I premi speciali.

Ai premi speciali quest'anno si è aggiunto, purtroppo, il premio alla memoria Maurizio Scaparro, che intende ricordare, tra tradizione e trasgressione, il regista (e Compagno de Calza) che seppe riunire teatro e piazza, cultura ufficiale e cultura popolare, nei primi gloriosi (e forse unici) anni del vero Carnevale di Venezia: il premio per la poesia più teatrale è stato assegnato al poeta A.C. Whistle di Roma per il sonetto, in veneziano, «Speto la Morte» (con la partecipazione straordinaria di Numa Echos nel ruolo della Grande Mietitrice).
Il premio Mario Stefani, dedicato al poeta veneziano di delicata e cristallina purezza erotica, è stato assegnato a Riccardo Deppieri per la sua composizione «Infinita», versione erotica ma non parodica, del notissimo Infinito di Leopardi.
Il premio Mafalda Malpighi, già Regina delle Cortigiane di Venezia, è andato a Regina (dei Poetassi di Verona) con «Erimo bei» poetico racconto buffo degli effetti del tempo e della consuetudine sull'erotismo di coppia.


I premi del concorso.
 

Scatenati i Poetassi di Verona, da decenni immancabili partecipanti del Festival, che hanno visto riconosciuta la loro inclinazione poetica con il terzo e secondo posto.
Terzo Edohard con «Son da solo a casa» per il suo sfrenato e inane onanismo online: esatta dimostrazione del conflitto tra desiderio virtuale e delusione reale.
Secondo Giani Barbassa, un meritato ritorno al riconoscimento per la sua «Natura Umana»: la tragica difficoltà maschile di sceglier tra cervello, mente e casso.
Al primo posto Eilun con «Collisione» per il suo riuscito erotismo al contrario: in cui non è l'amore a generare desiderio e piacere, ma l'odio.


Ringraziamenti.


I Antichi ringraziano tutti: i sedici poeti e tutti i partecipanti che non hanno recitato poesie. Tutto lo staff del Teatro a l'Avogaria e soprattutto il direttore Stefano Poli per il multiforme ingegno, Giorgio per l'assistenza scenica e Andrea per l'aiuto artistico. Grazie al direttore di scena Isidoro Prati per la perizia e la pazienza. Grazie a Crazy Cat per il suo delizioso cammeo burlesque dedicato a Biancaneve; grazie a Federica Zagatti Wolf-Ferrari per la sua Dott.ssa Libelai, esperta sessuologa; grazie ai due presentatori Luca Bagnoli il Cherubino e Numa Echos la Brava Presentatrice. Grazie a Jurubeba per l'assistenza totale.
E grazie anche e infine al Gran Priore Colo de Fero, che se lo merita.