Anno 1997

Dedica buona parte delle sue manifestazioni di quest’anno al bicentenario della caduta della Serenissima Repubblica di Venezia, la Compagnia de Calza «I Antichi». E con uno spettacolo che rievoca proprio i carnevali veneziani della fine del Settecento ottiene uno strepitoso successo a Salonicco, in Grecia, dove va a rappresentare l’Italia alle manifestazioni per Salonicco capitale europea della cultura e viene applaudita da trecentomila spettatori. Ma prima, in gennaio, rende omaggio alla Fenice nel primo anniversario del rogo del teatro, e porta in trasferta, a Lodi e a Pisa, il fascino dei suoi antichi carnevali. Quello di Venezia, intitolato «L’ultimo Carnevale della Serenissima», è tutto dedicato alla caduta della Repubblica, mentre quello di Salonicco prende la forma di un’antica «festa barona». La Calza torna in scena a maggio per celebrare, con un ciclo di iniziative tra cui uno spettacolo teatrale a l’Avogaria, i giorni della resa, e dopo il bicentenario di Venezia si reca a Cervia per il trecentenario di fondazione della cittadina romagnola. È qui che nasce, a sorpresa, la fortunata saga dei Gemellini Casanova, che tanta fortuna avrà negli anni a venire.

1997 - L’ultima Fenice.

Il legame d’amore, solido e mai spezzato, ma indubbiamente curioso, e per certi versi insondabile, tra il grande teatro lirico veneziano della Fenice, e la combriccola di ingovernabili guitti della Compagnia de Calza «I Antichi», continua. La Calza, che già con la Fenice aveva messo in scena alcuni eventi, tra cui il memorabile Carnevale veneziano del Settecento a Palais Royal di Parigi, e che aveva voluto essere la prima a rendere omaggio al grande teatro bruciato con un concerto in campo San Fantin davanti alle ceneri ancora calde, pochi giorni dopo il tragico rogo del ’96, e che aveva altresì inaugurato la nuova casa provvisoria del Palafenice del Tronchetto, non poteva passare sotto silenzio il primo anniversario dell’incendio. Così la sera di mercoledì 29 gennaio, ad un anno esatto dall’incendio, i compagni de calza si ritrovano, vestiti nei loro abiti più eleganti, insieme a molti amici e molti veneziani, nel campo di San Fantin, davanti alla palizzata che chiude i resti del vecchio teatro, per un omaggio, intitolato «L’ultima Fenice», fatto di parole, di storie, di ricordi e di musica. Nell’occasione, nel corso di una sobria cerimonia, il Gran Priore della Calza Guerrino «El Lovo» Lovato, consegna ai dirigenti del teatro veneziano, guidati dal dott. Cristiano Chiarot, le offerte raccolte dalla Compagnia de Calza nel corso dell’ultimo anno di spettacoli, e destinate a contribuire alla ricostruzione dello storico sipario. Una analoga raccolta di fondi, destinati allo stesso scopo, era stata fatta anche durante il concerto tenutosi a San Fantin l’anno precedente, nei giorni immediatamente successivi al rogo.

1997 - Disfide e rievocazioni a Lodi e a Pisa

Riprende il suo viaggio, la Compagnia de Calza, per le città italiane, dove va a riproporre, sempre molto richiesta e applaudita, il suo modo di intendere gli antichi carnevali della città che fu Serenissima. Due gli appuntamenti di quest’anno che precedono quelli consueti del Carnevale veneziano. Sabato 1 febbraio gli Antichi si recano a Lodi, in Lombardia, dove, nell’antica piazza del Teatro, rievocano, con i loro personaggi tradizionali, musici, ciarlatani e cortigiane, «uno degli ultimi pomeriggi di Carnevale». È una Festa Barona di grande impatto, divertente e colorata, trasgressiva quanto basta, che comincia nel pomeriggio, tradizionalmente co’ fa scuro, e fino a notte fonda riporta in vita gli antichi giochi e costumi dei veneziani di una volta.

Spettacolo analogo, intitolato «L’ultima disfida marinara», una sorta di confronto ludico tra il carnevale rinascimentale e quello barocco, va in scena a Pisa, in Toscana, al Ponte di Mezzo, giovedì 6 febbraio, dove gli Antichi, guidati da Bob R. White nei panni di un irrefrenabile Messer Fischietto in abiti cinquecenteschi, prima sfilano per le vie della città, mettendo ordine e disordine nel traffico e tra i passanti, e poi da un palco eretto ai piedi del ponte recitano e raccontano le loro antiche storie ed avventure. Un successo coronato, a tarda sera, da una «cena d’onore», con tanto di torta con dedica, in occasione del trentanovesimo compleanno del Prior Grando. La festa, allietata da Marney Taylor alla chitarra, con il suo repertorio di vecchie canzoni degli anni sessanta, si conclude a ora piuttosto tarda, e le canzoni cantate in coro continuano in pullman, nel lungo viaggio di ritorno, per tutta la notte.

1997 - L’Ultimo Carnevale della Serenissima

Attenta come sempre alle date, agli anniversari e ai personaggi della storia veneziana, con una predilezione per quelli più dimenticati, che ama sovente riproporre senza alcun intento nostalgico o meramente celebrativo, ma piuttosto con ironia e divertimento, che a nostro parere sono i connotati più autentici della cultura vera, la Compagnia de Calza non poteva lasciarsi sfuggire, quest’anno, la ricorrenza del bicentenario della caduta della Serenissima Repubblica di Venezia. Perciò, pur ben lontana da tentazioni beceramente reazionarie e qualunquistiche, nonché dai comici assalti al campanile, la Calza intitola le sue manifestazioni carnevalesche dell’anno a Venezia L’ultimo Carnevale della Serenissima 1797-1997.

È un programma fatto di cinque manifestazioni: la prima va in scena venerdì 7 febbraio al Gran Caffè Quadri di piazza San Marco e si intitola L’ultima acqua di vite. Si tratta di una celebrazione gaudiosa della sempiterna e benemerita Accademia degli Acquavitai, fatta rivivere in tempi moderni dal Gastaldo dell’Accademia stessa Sandro «Alexander» Bottega, amico e partner ormai storico della Compagnia de Calza, titolare delle Distillerie Bottega di Pianzano Veneto, raffinate produttrici di grappe, prosecchi e affini. L’evento richiama l’attenzione del Corriere della Sera che per la penna dell’ottimo Claudio Pasqualetto, il 10.2.1997, parla di un «singolare gemellaggio fra la storica Accademia veneziana degli Acquavitai guidata da Sandro Bottega e la secolare «Doemens», la scuola dei maestri birrai tedeschi diretta da Wolfgang Stempfl». «I due hanno stretto un patto in difesa della tradizione – racconta il Corriere – e l’attrice Anna Galiena, madrina del gemellaggio, su suggerimento di Bottega ha proposto un inedito ma pare non azzardato cocktail europeo di grappa e birra».

La seconda manifestazione del Carnevale di quest’anno è la quinta edizione dell’ormai affermato Festival Internazionale di Poesia Erotica «Baffo-Zancopè», che va in scena la sera di sabato 8 febbraio come sempre in campo San Maurizio e come sempre vietato ai minori. Con la partecipazione straordinaria di Zorzi Alvise Baffo fatto rivivere dal celebre erotologo Bob R. White, la conduzione di Luca «Colo de Fero» Colferai, e il «Tg Setesento» di Maurizio Bastianetto e Rita Hole, dietro la cui maschera si cela, raccontano le cronache rosa e i pettegolezzi cittadini, il volto noto di un’avvenente conduttrice televisiva della Rai. Ospiti d’onore, racconta La Nuova Venezia dell’11.1.1997, i poeti Mario Stefani, Lucia Lucchesino, Emanuele Horodniceanu, Renato Coller, Silvano Bernardi, Liliana Zanon, Piera Piazza, Lucio Marco Zorzi, Aldo Trivellato, Paolo Fiorindo.

Domenica 9, sempre in campo San Maurizio, la Calza mette in scena L’ultima fuga da Venezia, destinazione Salonicco, una festa greca «di anticipazione» del Carnevale di Salonicco, con la cerimonia di partenza per la Grecia del leone dell’Arsenale di Venezia, e la partecipazione della Regina delle Cortigiane veneziane, contessa Mafalda Malpighi. A seguire, lo spettacolo di Maurizio Bastianetto «Il ritorno del Merdasser», con clisteri, vanvere, pralli, e curiosi esperimenti di bonigolomanzia. Tutto letterario, invece, l’ultimo lunedì di Carnevale, con «Le ultime lettere di Aretino» all’Ateneo Veneto, con Augusto Gentili, Lionello Puppi, Matteo Casini, Guerrino Lovato. Martedì grasso, 11 febbraio, la Calza chiude il Carnevale con L’ultimo addio alla Serenissima, un rumoroso e variopinto corteo per dare il saluto alla città nell’ultima sera dell’ultimo Carnevale della Repubblica.

1997 - Trecentomila per la Calza a Salonicco

Sbarca in Grecia, per la prima volta, la Compagnia de Calza con il suo Carnevale. Un’avventura, quella ellenica, che per il successo ottenuto e la straordinaria partecipazione di un pubblico entusiasta, si impone tra le imprese maggiori e meglio riuscite degli Antichi nel corso dei loro 25 anni di storia. Trecentomila persone infatti, molte delle quali in maschera, hanno assistito quotidianamente agli spettacoli e alle feste del Carnevale di Venezia che è andato in scena a Salonicco dal 5 all’11 marzo.

I momenti più seguiti sono stati la sfilata per le vie della città, durata ben cinque ore, di comici, attori, saltimbanchi, cantanti e musicisti provenienti da diverse regioni italiane, e la grande festa veneziana «L’ultima festa barona» allestita nella centralissima piazza Aristotelous dalla Compagnia de Calza «I Antichi» e dal Teatro A L’Avogaria di Venezia, che è stata trasmessa interamente in diretta dalla televisione greca.

La decisione di dare vita a un’edizione speciale del Carnevale di Salonicco, con tremila artisti di vari paesi, si inseriva nel programma di manifestazioni indette in occasione del conferimento alla città greca del titolo di «Capitale Europea di Cultura 1997». Il direttore artistico delle manifestazioni culturali, Panos Theodoridis, aveva affidato al comitato italiano «Culture dei mari» il compito di organizzare gli eventi. Il programma, ideato dal Maestro Italo Gomez, già direttore artistico della Fenice, e da Nora Skouteri, studiosa di culture popolari, per la regia di Bepi Morassi, e in collaborazione con Rodolfo Maslias e Fani Boudouroglou, era incentrato sulla rievocazione storica, affidata alla Compagnia de Calza, per la regia di Roberto Bianchin, delle feste e degli spettacoli di piazza del Carnevale veneziano del 1797.

Tra gli spettacoli più seguiti, la Operina Barocca di Andrea Vitali e Francisco D’Andrea, con Maria Luisa Baldassarri al clavicembalo, la voce di Paolo Russo e l’attrice Barbara Randi, il duetto fra Giacomo Casanova (Paolo Baiocco) e la Regina delle Cortigiane Mafalda Malpighi, le esilaranti avventure del clisterologo Maurizio Bastianetto, le grandi illusioni del Mago Kundra (Tony Santini), gli scherzi degli Zanni (Marina Furian e Renzo Sindoca), le canzoni di Bruno Bonometto, i balletti di Mino Demelli. Con il Priore Guerrino «El Lovo» Lovato, completavano il cast della Calza l’ultimo Doge di Venezia Aldo Colferai, il poeta Zorzi Alvise Baffo (Bob R. White), la fattucchiera Jurubeba Bomfim, l’adescatrice Sandra Vigarani, la sciantosa Rita Baldin, il domatore del rinoceronte Gianni Matteucci, il pittore Simone Bolla, l’inventore del Mondonovo Maurizio Baldin, il giocoliere Pierluigi Albano, le cortigiane Grazia Maran e Rita Hole, il custode delle cortigiane Massimo Venturi, le venditrici ambulanti Daniela Matteucci e Nadia Venturi, il codega Susy Gobbo e il mascheraio Elisabetta Lovato.

Con gli Antichi, hanno rappresentato la città di Venezia gli attori del Teatro A l’Avogaria che hanno messo in scena «La commedia degli Zanni», mentre nell’antico caffè Tottis di Piazza Aristotelous è stata aperta una mostra sullo storico caffè Florian con un allestimento curato da Daniela Vedaldi, titolare del celebre locale veneziano, e i pannelli fotografici di Mark Smith. Altre due mostre, una di scenografie della Fenice, l’altra di maschere del Carnevale veneziano, sono state allestite nelle zone centrali della città. Inoltre presso l’Istituto italiano di cultura il Gran Priore della Calza Guerrino Lovato ha tenuto un corso sulle maschere e il regista Bepi Morassi sulla commedia dell’arte. Insieme ai gruppi veneziani, c’erano anche il Teatro Tascabile di Bergamo, il Concerto Pastelessa di Caserta, la Danza del Taratatà di Casteltermini (Agrigento), i Mamuthones e Issohadores di Mamoiada (Nuoro), la Compagnia dei Pupi Siciliani di Mimmo Cuticchio (Palermo), e i gruppi greci Kozani, Naoussa e Sohos.

1997 - I Giorni della Resa

Tornano in campo a Venezia, gli Antichi, dall’11 al 13 maggio, per ricordare il bicentenario della caduta della Serenissima con spettacoli, banchetti, dispute, balli e riunioni segrete. «Senza nostalgie – spiegano in una nota – lontani dai triti rituali celebrativi, e fedeli come sempre al nostro spirito ironico, indipendente e trasgressivo».

Si comincia, domenica 11 maggio, con «L’ultima notte» a Palazzo D’Audiffret, una rievocazione «degli intrighi d’alcova e di palazzo» precedenti la caduta. Lunedì 12, in piazza San Marco, giorno del bicentenario, «demonstratione a sorpresa vetero futurista», intitolata L’ultimo giorno, con dispute tra fedeli e contrari alla Serenissima. La sera dello stesso giorno, in campo San Maurizio, va in scena «L’ultima cena», un banchetto in costume in onore della Serenissima, con le allocuzioni del Doge Lodovico Manin e dell’Imperatore Napoleone Bonaparte. Con la partecipazione di Maurizio Bastianetto, del conte Emile Targhetta D’Audiffret, della contessa Mafalda Malpighi, del poeta Zorzi Alvise Baffo. A tarda notte, sul molo di San Marco, «L’ultima disputa», una disfida verbale condotta da Guerrino «El Lovo» Lovato tra filofrancesi e antifrancesi nella prima notte di caduta della Repubblica.

Tre gli appuntamenti anche nell’ultimo giorno di martedì 13: alle 19 a Palazzo Balbi Venier «L’ultimo ballo», dedicato alle danze della Serenissima al tempo della caduta. Agli ordini del Maestro di danze Mino Demelli, il primo ballerino Gianni Matteucci e uno stravagante corpo di ballo, che si allenava inutilmente da un anno, formato da Jurubeba Bomfim, Sandra Vigarani, Grazia Maran, Daniela Matteucci, Simone Bolla, Bob R. White. L’evento clou, infine, al Teatro A L’Avogaria, alle 20,30, con «L’ultimo spettacolo», la ricostruzione delle ultime ore di vita della Serenissima Repubblica dal libro «La Resa» di Roberto Bianchin (Filippi Editore), vincitore del Premio per la cultura veneta «Carlo Goldoni». Da un’idea di Carla Poli, con la Compagnia stabile del Teatro A l’Avogaria per la regia di Stefano Paggin, e la partecipazione di Maurizio Bastianetto e Roberto Bianchin. I giorni della resa si sono quindi conclusi, come nelle migliori tradizioni, con «L’ultima congiura», una riunione segreta della Compagnia de Calza in un luogo segreto, con all’ordine del giorno l’ipotesi segreta di ricostituzione segreta del Maggior Consiglio. Le conclusioni di questa riunione sono rimaste, ovviamente, segrete. Sono stati resi noti invece i nomi degli sponsor che hanno permesso questo ciclo di manifestazioni realizzate «senza contributi pubblici»: Accademia degli Acquavitai, Antica Sacrestia, Distillerie Bottega, Filippi Editore, Mondonovo Maschere, Nicolao Atelier, Teatro A L’Avogaria. Li ringraziamo ancora.

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mercoledì 29 gennaio 1997

Venezia, campo San Fantin

L’ultima Fenice

sabato 1 febbraio 1997

Lodi, piazza del Teatro

A Venezia uno

degli ultimi

pomeriggi di Carnevale

6 febbraio 1997

Pisa, ponte di Mezzo

L’ultima disfida

marinara

venerdì 7 febbraio 1997

Venezia, Gran Caffè Quadri

L’ultima acqua di vite

sabato 8 febbraio 1997

Venezia, San Maurizio

Festival di poesia erotica,

V edizione

domenica 9 febbraio 1997

Venezia, San Maurizio

L’ultima fuga da Venezia

lunedì 10 febbraio 1997

Venezia, Ateneo Veneto

Le ultime lettere di Aretino

Marti Grasso 11 febbraio 1997

Venezia, calli e campielli

L’ultimo addio

alla Serenissima

dal 5 all’11 marzo 1997

Salonicco,

piazza Aristotelous e vie della città

L’ultima festa barona

domenica 11 maggio 1997

Venezia, palazzo D’Audiffret

L’ultima notte

lunedì 12 maggio 1997 ore 12

Venezia, piazza San Marco

L’ultimo giorno

lunedì 12 maggio 1997 ore 20

Venezia, campo San Maurizio

L’ultima cena

lunedì 12 maggio 1997 ore 23

Venezia, piazza San Marco

L’ultima disputa

martedì 13 maggio 1997 ore 19

Venezia, palazzo Balbi Valier

L’ultimo ballo

martedì 13 maggio 1997 ore 20,30

Venezia, Teatro A L’Avogaria

La Resa, l’ultimo spettacolo

martedì 13 maggio 1997 ore 24

Venezia, luogo segreto

L’ultima congiura